Privacy, navigazione su Internet e social network. Gli equilibri tra questi tre fattori sono continuamente messi in discussione e posti al centro di dibattiti e polemiche. È innegabile che
la nostra privacy sia frequentemente messa a rischio ogni volta che ci colleghiamo a Internet. Spesso e volentieri siamo noi stessi a fornire spontaneamente delle informazioni (accade ad esempio con i social). Altre volte, invece, sono i siti web a “rubare” alcuni dati. Ma vediamo di capirci qualcosa.
Identità digitale: come controllarla
Vi è mai capitato di cercare un volo per le vostre vacanze e di venire, in seguito, bombardati, su ogni sito e perfino su Facebook, di pubblicità sulle ultime offerte last minute? Questo avviene perché, durante la navigazione,
le pagine web possono raccogliere informazioni su quello che visitate, sui siti che frequentate maggiormente, sul vostro indirizzo IP. Questi dati, definiscono la vostra
identità digitale (che potrebbe essere corretta come no) e possono essere
ceduti a terze parti che le utilizzerebbero per
fini commerciali. Questa è una sorta di regola a cui difficilmente si può sfuggire. In compenso, si può quantomeno controllare. Esiste infatti un sito, si chiama
trackography.org, che permette – cliccando su ogni singolo Paese – di scoprire quali sono i siti che gestiscono i vostri dati, a chi li vendono e sotto quale giurisdizione viene gestita la privacy.
Facebook e altri social
I social network sono il luogo della “non privacy” per eccellenza. È vero che Facebook ci offre una serie di
impostazioni per limitare o inibire la visione ai non amici ma è altrettanto vero che buona parte delle informazioni su di noi, disponibili in rete, le inseriamo proprio volontariamente. Definiamo il nostro profilo con tutto quello che ci piace ascoltare o vedere, fotografiamo i nostri figli, postiamo tutto del nostro trasloco (a volte perfino l’indirizzo) e raccontiamo a tutti quando e dove andiamo in viaggio. Questo può, in certi casi, far incuriosire solo qualche amico ficcanaso ma, in altri, può procurarci problemi più seri. Prendete l’esempio di
Selvaggia Lucarelli, blogger molto attiva sui social. Casa sua è stata svaligiata dai ladri che sapevano esattamente i giorni in cui non si trovava in Italia…
Dati sensibili e carte di credito
Ci sono alcuni dati che possono essere particolarmente importanti o riservati. Molti di questi si trovano all’interno della nostra
casella di posta o dei servizi connessi a Google. Per proteggerli possiamo impostare la
verifica dell’accesso in due passi (funzione che, ad esempio, ha Gmail). Questa permette di entrare con una prima password seguita da un codice numerico che arriva solo al proprio numero di cellulare. Per quanto riguarda gli acquisti online, è meglio evitare, quando si può, di inserire il numero della propria carta di credito. Meglio usare carte prepagate a budget limitate o usare la
moneta elettronica (come i BitCoin) non tracciabile.